Sono iniziate le giornate di selezione per il nuovo anno di Servizio Civile Universale, un programma promosso dal Dipartimento per le Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Più di 80 giovani si stanno candidando per vivere un anno di servizio nelle missioni delle Suore Missionarie Scalabriniane, grazie ai progetti coordinati da FOCSIV, in collaborazione con la Fondazione Scalabriniana.
Le destinazioni previste abbracciano tre continenti: dall’Italia all’America Latina, fino all’Africa. Le missioni attive in Brasile – tra San Paolo, Brasília, Caxias do Sul e Boa Vista – accoglieranno dodici volontari. Altri partiranno per l’Honduras, il Messico e il Sudafrica, mentre in Italia alcuni giovani opereranno a Piacenza e presso la casa generalizia di Roma. Per il prossimo anno, sono in fase di apertura anche nuove sedi in Ecuador, nelle città di Ibarra e Santo Domingo.
Questi progetti, attivi da oltre tre anni, offrono ai giovani un’esperienza profonda e trasformativa. Si lavora accanto a persone migranti e rifugiate, con un’attenzione particolare alle donne ed ai bambini, in contesti dove la difesa della dignità umana è una sfida concreta e quotidiana. Non si tratta solo di aiutare, ma di imparare ad abitare le frontiere del mondo, là dove l’umanità è più vulnerabile ma anche più viva.
La Fondazione crede profondamente nel valore di questi percorsi: un anno di servizio può diventare per molti una scuola di vita, uno spazio di crescita umana, culturale e spirituale. È un investimento nel futuro dei giovani e, attraverso di loro, nella costruzione di una società più giusta e fraterna. Accanto a questo impegno internazionale, è attivo anche il progetto speciale “Giubileo 2025: Pace, Giustizia e Dialogo”, nato in occasione dell’Anno Santo. Due volontari stanno attualmente svolgendo servizio presso gli uffici della Fondazione a Roma, contribuendo a promuovere un Giubileo che metta al centro i migranti e i rifugiati come portatori di speranza e di cambiamento.
“Lavorare ogni giorno a stretto contatto con migranti di ritorno è un costante promemoria: ogni persona deportata è un essere umano, con una storia, dei sogni e delle speranze.”
Teresa Oreglia, volontaria SCU in Honduras
Salvatore Fega
Fondazione Scalabriniana
Area Volontariato
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