Brasile | San Paolo | La vita a Casa Madre Assunta

Dopo il primo mese di Servizio Civile, le prime due parole che ci vengono in mente per descrivere Casa Madre Assunta sono casa e comunità. È casa sotto tutti i punti di vista: qui viviamo gran parte della nostra giornata e svolgiamo il nostro servizio, qui mangiamo, ci riposiamo (spesso un sonnellino sui divani del grande cortile interno), leggiamo e studiamo portoghese.

Casa Madre Assunta è casa anche perché ci ha accolti a braccia aperte fin dal nostro arrivo a San Paolo, i primi di agosto. Siamo arrivati all’alba e abbiamo trovato un vero e proprio comitato di accoglienza. C’erano Ir. Celina, la direttrice di Casa Madre Assunta, e due coppie sorridenti di volontari brasiliani: Wilma e Marco, Maria Luiza e Ivan. Con loro il rapporto è stato subito facile e sono diventati nostri punti di riferimento a San Paolo, con i loro inviti a pranzo, la loro presenza costante e il loro affetto.

Casa Madre Assunta è casa anche per l’atmosfera di fraternità, mai di circostanza, che vediamo quotidianamente nelle piccole attenzioni e nella gentilezza di ciascuno nei confronti degli altri e di cui noi siamo i primi destinatari. 

Infine, è casa perché offre uno spazio protetto dai rumori del mondo per chi passa di qui anche solo per qualche ora. Insomma, sentiamo che è un luogo dove abbiamo la possibilità di prestare il nostro servizio con grande serenità.

Casa Madre Assunta, poi, è una comunità perché vive del lavoro di molti, ciascuno dei quali indispensabile. Oltre alla comunità di Suore Missionarie Scalabriniane, ci sono gli educatori, che sono le figure di riferimento dei bambini e che più di tutti ci stanno aiutando a conoscerli e ad inserirci nella vita della Casa.

Ci sono i professionisti che svolgono le numerose attività educative (i professori di musica, l’allenatore di calcio, il cantastorie, la professoressa di inglese, la maestra di scrittura, le psicologhe). C’è il personale amministrativo, che ha aiutato anche noi nello svolgimento delle pratiche burocratiche. Ci sono le cuoche, che ogni giorno fanno trovare i pasti pronti ai bambini e al personale. Ci sono le signore che si occupano delle pulizie e i signori che curano la struttura e l’orto della casa.

Ci sono le decine di volontari brasiliani, che animano la Casa con la loro presenza e che rendono possibili molte iniziative, tra cui la Festa Italiana del 30 agosto, con più di 250 invitati in un’atmosfera resa familiare dalle origini italiane di molti residenti a Villa Prudente, il quartiere dove si trova Casa Madre Assunta.

E poi ci siamo noi, a cui è stato affidato il compito di insegnare ai bambini l’italiano per alcune ore a settimana, attività che stiamo imparando a svolgere nel modo più piacevole e divertente per loro.

I protagonisti di tutto questo sono proprio i bambini. Il primo giorno ci hanno accolti, curiosi e subito pieni di affetto, con due disegni di benvenuto e ci hanno coinvolto nei loro giochi pomeridiani.

Da quel momento, stiamo scoprendo ogni giorno qualcosa di nuovo, stiamo conoscendo i loro nomi e le loro storie, e loro stanno conoscendo noi (…qualcuno dei grandi ha iniziato anche a seguirci su Instagram!). Abbiamo l’abitudine di iniziare e terminare le lezioni di italiano cantando “Giro-girotondo” ed uno dei momenti più divertenti è proprio questo: i bambini, anche quelli più grandi, lo hanno amato fin da subito e chiedono di rifarlo ogni lezione! Abbiamo giocato a “Strega comanda colore” e al “Lupo mangiafrutta”, abbiamo ballato il “Ballo del qua-qua” e stiamo insegnando ai più piccoli la canzone italiana “Un elefante si dondolava”.

È molto bello sentire l’interesse dei bambini verso le nostre lezioni di italiano e rispondere alle loro tante curiosità sull’Italia. Da qualche giorno, il gruppo si è arricchito di alcuni nuovi membri da poco arrivati dal Venezuela e siamo all’inizio del loro percorso di integrazione, in cui tutto il personale della Casa è impegnato. Ma i bambini di Casa Madre Assunta in questo sono imbattibili.

Esattamente come hanno fatto con noi il primo giorno, hanno subito coinvolto i nuovi arrivati nei giochi e nei gruppi e li hanno iniziati a chiamare per nome. Noi per primi ci siamo spesso sorpresi nel sentire che alcuni ragazzi che pensavamo essere qui da anni, vedendo il loro coinvolgimento e la loro integrazione, lo siano in realtà solo da pochi mesi.

Vivere di persona queste esperienze è uno dei grandi regali che ci ha già fatto in questo primo mese Casa Madre Assunta, che, speriamo si sia capito, è un luogo davvero pieno, pieno, di vita.

Pietro Carbini
Fondazione Scalabriniana
Volontario di Servizio Civile Universale

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Visita il sito di Casa Madre Assunta: https://conviver.scalabrinianas.org/

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