A La Matanza, una delle aree più densamente popolate alla periferia di Buenos Aires, migliaia di famiglie migranti provenienti da Bolivia, Paraguay, Perù, Venezuela e da molte regioni interne dell’Argentina vivono quotidianamente tra incertezze e difficoltà. Lavori precari, disoccupazione, mancanza di documenti e accesso limitato ai servizi sanitari e all’istruzione sono solo alcune delle sfide che si trovano ad affrontare.
In questo contesto complesso, la Fondazione Scalabriniana, in collaborazione con la Pastorale del Migrante, rappresenta una presenza concreta in cui le Suore Scalabriniane camminano al fianco dei migranti, ascoltano le loro storie, costruiscono legami di fiducia e offrono un sostegno personalizzato, rispondendo in modo concreto a bisogni urgenti.
Attraverso corsi di formazione, incontri di orientamento, distribuzione di materiali e supporto psicologico, esse contribuiscono a rafforzare le attività della Pastorale dei Migranti e la rete di sostegno locale, anche servendosi di strumenti come gli “uffici mobili”, punti di riferimento attivi nei luoghi più frequentati dalla popolazione migrante, nati proprio per generare una maggiore capillarità.
La continuità delle iniziative è garantita dalle risorse autogenerate dalla Pastorale di Gregorio de Laferrere e dall’impegno volontario delle Suore Scalabriniane e degli agenti pastorali. Grazie al supporto ricevuto attraverso progetti mirati, è stato possibile potenziare i servizi già esistenti, consolidare le reti territoriali e rafforzare le attività di autofinanziamento.
Un’attenzione particolare è rivolta alle donne spesso sole, vittime di violenza o in condizioni di grave vulnerabilità economica e ai bambini, che risentono maggiormente delle condizioni di precarietà familiare. Per loro, il progetto rappresenta non solo un aiuto concreto, ma anche un’opportunità reale di ricominciare, con dignità.
Ad oggi, oltre 120 persone hanno ricevuto un supporto diretto e più di 1.000 ne hanno beneficiato indirettamente. Tutto ciò è stato possibile anche grazie a tante piccole iniziative locali di autofinanziamento e volontariato, che hanno contribuito a creare una rete solida e in continua crescita.
Questa rete, costruita giorno dopo giorno grazie all’impegno condiviso di religiose, volontari e comunità locali, continua a crescere e a generare cambiamento. A La Matanza, dove spesso regnano l’incertezza e l’esclusione, è stato possibile creare un modello di accoglienza che restituisce dignità, rafforza i legami sociali e apre nuove possibilità di futuro in cui tutti possono contribuire e fare la differenza.
Serena Iacopino
Fondazione Scalabriniana
Ufficio Progetti
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